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Ci sono quasi tutti, i mostri sacri della pittura rinascimentale: Giotto, Beato Angelico, Botticelli, Leonardo sono solo alcuni tra gli artisti che verranno “esposti” a ’Nella luce degli Angeli’, la mostra virtuale natalizia che si terrà in qeusti giorni agli Uffizi.
Tra le opere ospitate, la Maestà di Ognissanti di Giotto, l’Incoronazione della Vergine del Beato Angelico, la Madonna del Magnificat di Sandro Botticelli, il Battesimo di Cristo di Andrea del Verrocchio e del giovane Leonardo da Vinci, l’Angelo musicante di Rosso Fiorentino.

Sarà virtuale perché verrà pubblicata in ipervisione nel sito ufficiale del museo.
Parliamo nello specifico di 12 riproduzioni in altissima definizione di opere appartenenti alle Gallerie degli Uffizi.

   Commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: 

Lo scorso anno la prima ipervisione natalizia con capolavori degli Uffizi ‘Oggi è nato per voi un Salvatore’ (dedicata al tema della Natività) aveva riscosso grande successo, con decine di migliaia di visite virtuali da tutto il mondo solo durante le settimane delle feste natalizie. Abbiamo deciso di ripetere l’appuntamento anche quest’anno con un tema che ispira dolcezza e pace, infondendo l’idea di prossimità tra umano e divino. Con queste magnifiche immagini le Gallerie degli Uffizi augurano Buone Feste a tutti nel mondo. (Fonte: Ansa)

Siamo nella stato sabaudo, siamo a cavallo tra i secoli decimo ottavo e decimo nono. Qui, per una fortunata concatenazione di eventi,  nasce e prospera l’arte di ebanisti e intagliatori.

Maestri del legno

Ai maestri del legno viene tributato un omaggio da parte della Reggia di Venaria Reale. In occasione della riapertura primaverile allestiscono infatti la mostra ‘Genio e Maestria. Mobili ed ebanisti alla corte sabauda tra Settecento e Ottocento’.

L’esposizione raccoglie più di 130 arredi da collezioni museali e private, molti presentati per la prima volta.

Una corporazione costituita da ebanisti e intagliatori che tutta l’Europa si litigava. La corporazione degli artigiani dei mobili fu chiamata ‘Università’, per intenderci, ed era responsabile del rilascio di brevetti.

Tra gli autori esposti, il più esclusivo per l’epoca pare essere stato Pietro Piffetti: portano la sua firma due tavoli da muro, il cassettone del Quirinale e la scrivania di Ca’ Rezzonico a Venezia, restaurata per l’occasione. Inoltre sarà esposta per la prima volta la scrivania con scansia della Fondazione Cerruti di Rivoli.

Tratti delle arti maggiori

Tra i tratti di quest’arte solo apparentemente di nicchia si notano gli afflati di discipline più “tradizionali” come le arti pittoriche. Vediamo forme spiccatamente classiche in Giuseppe Maria Bonzanigo, con il suo Trofeo militare, oltre alle opere di Fracesco Bolgiè e Biagio Ferrero.

“Tra i pezzi più curiosi” è stata annunciata una voliera del 1850, regalata per il matrimonio del duca Ferdinando di Savoia e testimonianza degli interessi dei principi per la zoologia.

Coro monastico di Prinotto

Il finale è dedicato a un’opera del Prinotto, con Giuseppe Marocco e Giacomo Filippo Degiovanni. E’ un coro monastico intarsiato di cui si sono perse le tracce per ben 200 anni. Scomparso a inizio Ottocento in seguito allo smantellamento degli ordini religiosi del Piemonte, ritrovato in Irlanda dall’antiquario Fabrizio Apolloni, è stato recuperato dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.

La mostra sarà attiva dal 17 marzo al 15 luglio.