Inizia l’autunno e iniziano gli appuntamenti di una stagione artistica-culturale che si prospetta molto interessante. Oggi voglio sponsorizzare un po’:
http://www.arte.it/notizie/italia/l-agenda-dell-arte-al-cinema-16273.

Poliedrico, eccentrico, imprevedibile: con la sua arte Lindsay Kemp ha rivoluzionato le arti del XX secolo. Edoardo Gabriellini rende omaggio alla figura del danzatore, mimo, coreografo, attore e regista britannico con un documentario che è soprattutto una lunga intervista, interrotta il 24 agosto del 2018 dalla scomparsa della star. Se dal teatro Off-Off-Broadway al cinema d’autore in vita il camaleontico Kemp non ha fatto che sorprendere, offrendo ispirazione a personaggi come David Bowie e Derek Jarman, anche dopo la morte non è avaro di colpi di colpi di scena.
“L’idea è stata quella di mischiare più linguaggi, con materiali d’archivio e non solo, che si sviluppano attorno a una lunga conversazione sul divano della casa dell’artista a Livorno. Da qui Kemp ripercorre in modo libero e intimo alcuni momenti della sua vita e della sua carriera. Uno stimolo suggestivo a saperne di più e a riscoprire l’artista”.

Morto a Livorno, Lindsay Kemp era conosciuto nel mondo del pop per i video di David Bowie, o perché fu in contatto con Nureyev e con il Cirque Nouveau. Non bisogna dimenticarsi delle collaborazioni con Kate Bush, e con Peter Gabriel.

Un documentario sulla sua vita diventa, come spesso accade per le grandi personalità artistiche, un’occasione per ripercorrere la sua fitta rete di relazioni, umane e artistiche. Non mitizziamo la persona nel ricordo, ma raccontiamo da una soggettività quella che può essere un’intera epoca.