L’arte che domina ogni cosa.

Questo, in brevissima sintesi, il commento del prolifico scrittore non appena ebbe visto l’Italia. Un viaggio di piacere, quello di Checov, al quale si fece convincere dall’amico Aleksej Suvorin, direttore del maggiore giornale conservatore di Pietroburgo “Novoje Vremia” (Tempo Nuovo) . Insieme all’Italia, la Francia. In entrambe tornerà a distanza di qualche anno, quando la sua vita professionale e la sua fama di scrittore saranno ormai decisamente affermate.

Ma per questo primo, timido viaggio all’estero, Checov rimane incantato dalle bellezze della nostra penisola. Di Venezia dice:

“Mai in vita mia ho visto città più bella di Venezia. Qui tutto è scintillio e gioia di vivere”.

L’amore per l’arte è per lui il genius loci italiano:

“A parte la bellezza dei paesaggi e la dolcezza del clima, l’Italia è l’unico paese in cui ci si senta convinti che l’arte domina davvero ogni cosa. E tale convinzione infonde coraggio”.

Inutile dire che ho immaginato il contatto di un così sensibile drammaturgo con le macchiette dei personaggi della commedia dell’Arte, come doveva essere in ambienti extra-goldoniani.