Nella provincia cinese di Henan è aperto uno scavo archeologico, che cerca tra le rimanenze di un insediamento neolitico. Un dato molto interessante, soprattutto se consideriamo la straordinaria importanza che l’attuale governo cinese tributa a questo insediamento. Ma in generale, all’archeologia.

Cosa c’era in Cina, scoperte archeologiche di 5000 anni fa

Sembrerebbe, così dicono le autorità cinesi e anche diversi archeologi coinvolti, che nel sito siano state ritrovate tracce di civilizzazione dagli spiccati caratteri cinesi, risalente a 5000 anni fa. 

Le testimonianze scritte di cinese ci consentono di risalire fino a 3000 anni fa, e potrebbe risultare azzardato per noi stabilire una linea di continuità, e affermarlo in modo così plateale. 

Ma tant’è: sebbene 5000 anni fa non esistessero statue bronzee, come afferma un bell’articolo del The Economist, e nemmeno iscrizioni, abbiamo un fermaglio grande quanto un dito, intagliato in una zanna d’avorio.

Abbiamo abitazioni, resti umani, ceramiche intagliate. Diversi archeologi cinesi affermano che, sebbene non ci siano iscrizioni, anche il linguaggio delle ceramiche potrebbe un giorno essere interpretato. Alcuni vasi sono stati seppelliti in un ordine preciso, ricalcando la forma di costellazioni. 

Si può dire che non ci siano ancora delle testimonianze che ci fanno datare il sito con certezza, sappiamo solo che fu dominato dall’Imperatore Giallo. Una persona, una tribù, un’oligarchia? Non abbiamo molte informazioni a riguardo.

L’attenzione delle autorità

Il college cinese più prestigioso, la Peking University, consente a tutti gli studenti migliori di trascorrere un periodo di tempo qui, agli scavi. Diverse baracche per consentire agli archeologi di vivere con tutti i comfort sono nate negli anni, e i dignitari del Governo arrivano in visita quasi ogni giorno. 

Dopo la furia distruttrice di icone del governo di Mao, è nata un’ondata di revival per l’archeologia cinese, con intenti che a mio parere – e qui sottoscrivo l’articolo del The Economist – sono prettamente politici.

Come abbiamo fatto noi europei alla fine dell’800, quando le nazioni europee usavano opere d’arte e scoperte archeologiche per ribadire la propria supremazia, con la Cina stiamo assistendo a un fenomeno simile.

Sarà interessante quando la polvere ci sputerà fuori qualche reperto di valore.