Si chiamano Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) e sono tornati alla ribalta di recente per l’attenzione che hanno dato loro le cronache.

Quasi tutti conosciamo la definizione, ma facciamo un ripassino: i BTP sono titoli di stato emessi dal Tesoro italiano. Servono a finanziare il debito pubblico e le spese governative e hanno scadenze a lungo termine, generalmente comprese tra 3 e 30 anni. 

I BTP offrono un tasso di interesse annuale, noto come cedola, che costituisce il reddito per gli investitori. Possono essere acquistati e venduti sul mercato secondario, il che li rende liquidi e accessibili. Il Tesoro italiano emette nuovi BTP attraverso aste regolari, con gli investitori che partecipano a queste aste offrendo il prezzo che sono disposti a pagare per i titoli.

Come con tutti i titoli di stato, esiste un rischio di credito associato ai BTP, ma sono generalmente considerati sicuri, dato che l’Italia è una nazione avanzata con una buona storia di pagamento del debito.

La storia dei BTP

Nel 1866, durante il Regno d’Italia, fu emesso il primo titolo di debito pubblico italiano, chiamato “Rendimento Nazionale,” per finanziare l’acquisizione di Venezia da parte dell’Italia. Questo è considerato uno dei primi antenati dei moderni BTP.

Durante il XX secolo, l’Italia ha utilizzato vari strumenti di debito pubblico per finanziare le spese del governo. Nel 1939, il governo istituì un nuovo tipo di obbligazione, i “Buoni del Tesoro,” che successivamente evolverebbero nei moderni BTP.

Nel 1951 venne introdotta una riforma dei Buoni del Tesoro, che rese i BTP più flessibili e attraenti per gli investitori. Questa riforma fu un passo significativo nella creazione dei BTP come li conosciamo oggi.

Negli anni ‘70 e ‘80, l’Italia vide una crescita significativa del debito pubblico, e i BTP divennero uno strumento fondamentale per finanziare il deficit di bilancio del governo.

Gli anni ’90 e il nuovo millennio hanno visto ulteriori sviluppi nella struttura e nella gestione dei BTP. Il governo italiano ha continuato a emettere BTP per coprire le spese pubbliche e finanziare il debito nazionale. L’Italia è uno dei principali emittenti di titoli di stato nell’area dell’euro.

Oggi, scelgono i BTP sia investitori pubblici sia investitori privati. Quindi sì, l’attenzione è meritatissima, e consiglio a tutti di fare un’analisi accurata, onde eventualmente approfittare del momento storico.