Non sono un amante della televisione, anche se ogni tanto mi capita qualche programma di approfondimento, oltre ovviamente ai telegiornali rubati nei luoghi pubblici.

La buona vecchia tv

L’aspetto folcloristico della televisione ha però sempre stuzzicato in qualche modo il mio interesse.

Forse il non avere troppo vicino a me esempi di degradazione dovuta al tubo catodico mi ha portato a una tolleranza che altri miei conoscenti non hanno: capisco, umanamente, che vedere ad esempio i propri genitori in completo abbandono sul divano, soprattutto se da quell’età nella quale il dinamismo comincia a venir meno anche per fattori meramente fisiologici, sia piuttosto sgradevole.

Il Pasolini dentro ognuno di noi

Quindi facilmente la mia posizione mi porta a osservare con una certa curiosità chi ancora dedica ore intere della propria vita alla televisione. Anche se ora è evoluta e non più tubo catodico, e l’on demad ne ha definito i contorni, e programmi più internazionali si fanno strada, resta a mio parere un passatempo noioso e abbastanza alienante.

Ho trovato sulle televisioni nazionali ottimi documentari. Anche sulle private, selezionando e sopportando la millesimazione dovuta alle continue pubblicità.

I quiz a premi

Una cosa che però esito ancora a capire sono i quiz a premi. Ecco, a proposito di questi, ne avevo un ricordo infantile, che non è stato aggiornato con una prova empirica continua. Quindi, mi sono ritrovato a ri-vederla dopo decenni, e poi ancora dopo altri, oggi.

Mi sembra di aver notato un particolare che lì per lì ho trovato davvero preoccupante: le domande di cultura generale sono quasi totalmente scomparse. Se prima l’aver frequentato un liceo classico metteva al riparo dagli scivoloni di un’ignoranza popolare, ora non è più così. Il gossip, mi sembra di capire, la fa da padrone.

E’ proprio vero che nessuno si bagna due volte nello stesso fiume.