Una value stock sarebbe un’azione caratterizzata più che dalla rivalutazione delle quotazioni, da dividendi costanti.

Ho letto questo articolo del Sole24Ore, che mette in luce la particolare condizione di una casa di moda torinese, la Cover 50.

La Cover 50

In particolare, l-analisi della flessione dei suoi utili lascia vedere un risultato curioso>

Anche se in flessione, l’utile netto c’è: e questo ha consentito a Cover 50 di pagare ogni anno, per gli esercizi dal 2015 al 2017, un dividendo invariato di 0,5 euro per azione, corrispondente a un monte dividendi di 2,2 milioni annui che, per l’esercizio 2017, ha dato luogo a un pay-out del 69,1% sull’utile netto consolidato di 3,2 milioni e a un dividend yield superiore al 5%, il secondo rendimento più elevato di tutto l’Aim nel 2018 dopo Equita Group.

Un caso curioso

Ma perchè mi interessa un caso tutto sommato insolito, ma che fa parte della varieta’ delle azioni in stock, tutto sommato?

Semplicemente, Cover 50 ha preso parte alla novantaquattresima edizione di Pitti Immagine Uomo (dal 12 al 15 giugno 2018), nella sezione “The Contemporary Classic”. Merita quindi una attenzione particolare che una casa di moda del genere presenti un utile in leggera flessione.

I prodotti che hanno alto tasso di crescita

Un altro particolare, il fatto che si presentino a maggior tasso di crescita alcuni prodotti che comunque presentano una redditività inferiore rispetto a quella dei pantaloni “classici”. I PT01 sarebbero questa linea classica, e costituiscono tuttora il “core business” del gruppo (66% dei ricavi totali nel primo trimestre 2018), come riporta l’articolo del Sole.

Un modello diverso di investimento, probabilmente. Rimane utile cercarli, e capire come possano funzionare, gli animali anomali del sistema.